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Virginia ha una strana proposta, 2


di bube
08.11.2022    |    2.990    |    3 9.7
""Devi andare a denunciare il furto dei documenti, o lo smarrimento, no? Altrimenti come fai a farteli rifare?" "Ah già..."
L'indomani, Malù continua a dormire anche se il sole sta illuminando la cabina. Non ho molto da fare oggi, così resto a guardarla mentre dorme, abbandonandomi a una dolce pigrizia. Quando finalmente apre gli occhi, mi guarda un po' smarrita, poi mi sorride e mi abbraccia, sussurrandomi: "scusami Virginia, ma dormivo così bene... Sarà tardissimo, scusami..."

Le faccio una carezza. "Io non ho niente da fare, tranquilla; invece, sei tu che hai una commissione importante." Mi guarda con aria interrogativa. "Devi andare a denunciare il furto dei documenti, o lo smarrimento, no? Altrimenti come fai a farteli rifare?"

"Ah già... Non ci avevo pensato..."

"E comunque," aggiungo, "non devi avvisare qualcuno? Tua sorella? Non ti avrà più sentita, non si preoccupa?"

Lei fa spallucce. "Nessuno si preoccupa per me." E le spuntano due lacrime, che subito si asciuga sforzandosi di sorridere.

"Non ci credo," ribatto. "E anzi, adesso le telefoniamo e la metti al corrente. "
Anche se non vorrebbe, mi dà il numero di sua sorella. La chiamo: risponde subito; la metto al corrente e le passo Marilena. Parlano a lungo, non sento ovviamente le parole ma capisco dal tono che sua sorella era preoccupata eccome, ma poi si tranquillizza quando Malù le spiega che appena avrà fatta la denuncia conta di tornare a Grosseto.

E poi mi ripassa il telefono: la sorella non finisce più di ringraziarmi, vuole conoscermi, mi invita a pranzo alla sua trattoria. Le prometto che mi farò viva. Poi Malù mi racconta di sè, del suo impegno saltuario nella trattoria della sorella.
"Saltuario perchè?" Le chiedo.

"Perché io ho un caratteraccio, e mia sorella è come me; sicché ogni tanto bisticciamo e io la pianto in asso, come é successo l'altra sera; al che regolarmente mi capita qualche casino, e... Beh, il resto lo sai. Ma come ieri non mi era mai successo; per fortuna che ho incontrato te!"

Si interrompe, si mette a piangere e mi abbraccia stretta; poi si calma, mi guarda sorridendo. "Facciamo colazione?" Le propongo; lei scuote la testa, continua a sorridermi con aria maliziosa. Allora mi sfilo la maglietta e gli shorts di spugna, e mi infilo a letto insieme a lei.

"Lo sai?" Mi dice sottovoce; "stanotte ho sognato che facevamo l'amore."
"Non era mica un sogno... Mi ero svegliata non so perché, tu dormivi raggomitolata come un gattino e io ti ho carezzata; allora ti sei distesa poco per volta, ti sei aperta, mi hai fatto venire voglia e ti ho toccata, ti ho masturbata pian piano... Eri così dolce ed eccitante sai?"

"Ahhh... e come mi facevi? Mi facevi così?" La sua manina nervosa mi cerca, mi apre, le sue dita si infilano in me e ci masturbiamo dolcemente, a lungo, baciandoci.
"Fammi godere, Vi..." "Fammi godere, Malù..."

E ci accompagniamo, misurando ciascuna il proprio piacere con quello dell'altra, finché quasi contemporaneamente godiamo, a lungo, baciandoci e ansimando e mugolando...

"Ma adesso, colazione sì, vero?" Mi chiede poi lei con una vocina timida.
"Prima un assaggino," rispondo.
Le prendo la mano che mi ha dato piacere e le succhio le dita; lei subito mi imita; ci guardiamo con aria golosa mentre ci assaporiamo a vicenda; poi saltiamo giù dal letto nude, ci prepariamo colazione e la consumiamo in fretta.

Intanto ho deciso io per lei: si va dai carabinieri, lì ho un paio di amiche: una è brigadiere e l'altra carabiniere scelto, da poco in servizio. Ci laviamo, ci vestiamo decentemente e andiamo in caserma. La denuncia è presto fatta.

"E poi che si fa?" Mi domanda Malù.
"Prima di tutto, oggi pomeriggio mi aiuti a lavare la barca: se ti ricordi stavo facendo quello quando sei arrivata tu. E poi, ti porto a Grosseto, se non ti secca viaggiare sullo scooter, ma vedrai, è bello comodo per essere un due ruote. Ovviamente, se tua sorella ci invita a cena."
"Perfetto! Vedrai, Francesca sarà felice!"

La giornata fila via liscia, lavoriamo di lena e alla fine la barca è in perfetto ordine. Poi una bella doccia insieme, quindi jeans e giubbotto, e infine vado a recuperare il mio Silver Wing.
In meno di un'ora siamo a Marina di Grosseto, dove Francesca ha la trattoria: un locale piccolo, carinissimo, accogliente. Francesca è una bella giovane donna, ci abbraccia calorosa e ci fa un sacco di feste: "mi fate davvero un bel regalo, stasera ho anche un bel tavolino libero per voi due. Ti ha detto Malù delle nostre specialità?"

La cena è davvero squisita e Francesca lascia Malù a tenermi compagnia. Poi, più tardi, quando la maggior parte dei clienti è uscita, ci tiene a farmi vedere le due camere che ha ristrutturato da poco; l'idea è di aprire una pensione. Ambedue vista mare, semplici ma molto accoglienti.
Insiste perché mi fermi a dormire: "con tutto quel che hai mangiato e bevuto non ti lascio viaggiare di notte in moto!"

Accetto, ma a una condizione.
"Vediamo se indovino?" Ride guardando me e Malù. "Volete dormire assieme, no?"

Malù diventa rossa, io un po' meno, del resto stavo proprio per chiederglielo; e Francesca aggiunge: "per me nessun problema, ma anch'io ho una condizione: prima Marilena deve aiutarmi a fare ordine."
"Allora ci sono anch'io, se no mi annoio," aggiungo; e appena l'ultimo cliente è uscito, ci tiriamo su le maniche e in una mezz'ora il localino è pulito, ordinato e nuovamente pronto per l'indomani.

Quindi, bicchierino di buonanotte; e a Francesca: "grazie davvero di tutto, della cena, dell'ospitalità, e soprattutto per non aver fatto la battuta di rito..." Mi guarda con aria interrogativa: "e cioè?"
"E cioè: mi raccomando, fate da brave!"

Francesca fa spallucce sbuffando. "Mica sono nata ieri, sai Virginia? E poi guarda, Malù mi ha raccontato tutto, tu sei stata il suo angelo custode, da te non può venire che bene per lei." Mi abbraccia con due bacioni; poi mi guarda sorridendo, mi sussurra "un po' vi invidio, sai? Buonanotte..." E mi stampa un bel bacio sulla bocca.

Poi io e Malù siamo in camera. C'è un bel bagno con una grande cabina doccia: ovviamente ce la godiamo insieme, con tutte le carezze e i baci che fanno da preludio a quel che verrà dopo.

Indossiamo l'accappatoio. Luce spenta e finestra aperta; le luci del lungomare lontano in basso sono più che sufficienti, e inoltre c'è una luna quasi piena che disegna una strada scintillante sul mare. Restiamo in silenzio, abbracciate, a guardare lo spettacolo.

"Chissà quante volte l'hai visto così il mare dalla tua barca... Ti invidio, sai Virginia?"
"La prossima luna piena, se vuoi, ti porto a fare un giro di notte."
Mi guarda estatica. "Virginia!... Sarebbe un sogno!"
"Abbiamo solo bisogno di bel tempo. Ma ne riparliamo presto. Adesso che dici, proviamo a fare la nanna? Non dico subito, ma dopo..."
"Dopo, o dopo dopo dopo...?"

Le do uno sculaccione e la tiro verso il letto. Senza fretta ci slacciamo a vicenda l'accappatoio, e ad ogni lembo che si apre, carezze e baci su quello che si scopre, finché bacia l'ombelico; poi ecco la sua lingua che disegna un percorso tutto curve da lì giù verso il pube.
Finalmente è arrivata: la sua bocca calda, semiaperta, si posa alla sommità della vulva, e poi la lingua si insinua, fruga, cerca e incontra il clitoride già gonfio di desiderio.

Mi lascio andare sdraiata sul letto; Malù non si stacca da me, riprende subito coi suoi baci. La lascio fare, è un po' inesperta ma anche per questo mi eccita, poi decido di guidarla: "voglio godere così, con la tua lingua, ma non solo..."
"Dimmi cosa vuoi, te lo faccio!"
"Voglio le tue dita dentro di me, ma non come ieri... Il pollice nella fica e un altro dito nel culetto... E la lingua va benissimo dov'è.."

Malù sospende un momento, mi guarda, ride: "sei proprio una porcellina tu... Queste cose io nemmeno le sapevo! Ma allora sono davvero la tua puttana?"
"In via eccezionale sì... La mia puttanella deliziosa..."
"Ma... non ti farò male?"
"No, basta che mi bagni bene con la saliva."
"E come..." Si ferma, mi guarda con aria severa: "sei una sporcacciona! E mi ci fai diventare anche me!"

Poi ecco la sua lingua che riprende il suo delizioso percorso: dal clitoride giù lungo la vulva, poi sul perineo; un attimo di sosta ed è lì che mi stuzzica l'ano, bagnandomelo bene di saliva. Io ansimo, mugolo, il piacere sale, sale... Un sussulto mentre un suo dito mi penetra, e il pollice si fa strada nella vagina; sono piena di lei adesso, la sua bocca è tornata alla sommità della vulva e le sue dita mi scopano...

"Più forte Malù... oh che bello, sì, così... Puttanella mia dolce... Sto per... Sì, fammi godere amore mio, oddio sì, sì, sììììììì!..." L'orgasmo mi prende, mi travolge, sussulti e guizzi di puro piacere, e poi lentamente mi acquieto.

Malù si è sfilata da me, è salita, mi sta baciando teneramente. "Sei stata bravissima," le dico rispondendo ai suoi baci. Ride contenta.
"E un regalino per me, non ce l'hai?" Mi chiede. "Sai, sentirti godere mi ha eccitata tantissimo..."
"Tutto quello che vuoi".
"Allora... lo faresti anche a me?"

Eccome se lo farei. La bacio a lungo, poi le dico di rilassarsi, di aprirsi bene tutta; comincio a baciare le sue tettine da adolescente, le succhio i capezzoli, glieli mordo teneramente, e lei già mugola e sospira e si dimena. Poi giù, sono affamata di lei, voglio sentire il suo sapore; e lei miagola, si dimena, ma il bello deve ancora venire; la sua tenera vagina stilla miele abbondante, non ci sarebbe nemmeno bisogno della saliva perché è tutta bagnata, ma voglio leccarla tutta; finché lei mi implora, mi spinge, mi vuole dentro di sé: le mie dita scivolano nei suoi teneri pertugi senza problemi, anche se all'inizio il suo culetto protesta chiudendosi: ma è solo un momento, e finalmente lei è tutta mia, e la porto al piacere con le dita, con le labbra, con la lingua...

Dopo ce ne stiamo abbracciate in silenzio: non servono le parole. La luna nel suo giro è entrata nella stanza e la sua luce morbida ci carezza.
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